Monti Solaroli

Monti Solaroli, Sentiero CAI 849 e 105

Monti Solaroli, una lunga cresta che dal Monte Valderoa porta alla cima del Monte Grappa. Questa divide le due valli del Massiccio, Valle delle Mure e, la Valle di Seren. Sulla dorsale sono visibili ancora i segni della prima guerra mondiale.

Avvertenza

Il percorso che qui viene descritto, rientra nella branca del ciclismo montano identificato con il termine di Cicloalpinismo. Se non siete avvezzi a tale disciplina, astenetevi dal percorrere questo itinerario. Lungo il percorso sono presenti tratti dove bisogna spingere e portare la Mountain Bike.

Punto di Partenza

Parcheggio gratuito lungo il viale che porta al tempio Canoviano nel comune di Possagno. Nella parte iniziale di questo giro c’è molto asfalto con pendenze impegnative ma non troppo. Seguiamo la strada asfaltata lunga 3,5 km che passa alla sinistra del tempio, seguendo le indicazioni Villa Viola. Al bivio per la villa proseguire a destra, questa volta su sterrato fino alla strada provinciale 141. Ritrovato l’asfalto della provinciale si gira a sinistra. Direzione Castel Cesil fino al primo punto d’interesse. Rifugio Malga Palon, dove è situata una statua realizzata con le granate della prima guerra mondiale rinvenute in loco.

Monti Solaroli Direzione Villa Viola
Inizio del percorso verso Villa Viola.

Cima della Mandria

Da Malga Palon, si riprende con l’asfalto in salita per 2,5 km direzione Cima della Mandria, raggiunto il bivio per il sentiero delle Meatte CAI 152, bisogna salire a destra prima su asfalto poi sterrato per arrivare in cima, dove è posta la chiesa vedetta. Si torna indietro per un breve tratto fino al parcheggio per il sentiero CAI 152, dove ricomincia l’ascesa per i monti Solaroli.

Monti Solaroli Cima della Mandria
Cima della Mandria.

Forcella della Valderoa

Dal bivio parcheggio per il sentiero CAI 152, sulla destra, alla sinistra dei ruderi c’è il sentiero CAI 849. Con il quale perdiamo 200 m di quota in poco più di 3 km fino a Malga Campanoreta. Dalla Malga continuiamo a scendere su strada sterrata fino a Contrada Domador.

Dalla località Domador inizia una non facile salita, da prima su strada cementata e sul finire sterrata nei punti meno ripidi fino a Malga Solaroli. Poco sotto la cresta nostro punto d’interesse di questo giro.

Dalla edificio della malga, per arrivare fino alla forcella bisogna percorrere uno stretto sentiero denominato Valderoa non sempre ciclabile anche se la pendenza è lieve.

Monti solaroli vista su Forcella valderoa
Verso la Forcella Valderoa.

Monti Solaroli cavalcando la cresta

Dalla forcella tocca portare su la bici in spalla sul sentiero che tira dritto senza tregua per circa 600 m e 200 m di dislivello. Arrivati in cima sulla prima vetta dei Solaroli quota 1672 m, vi è posta una croce in tubi di ferro a ricordo dei soldati caduti durante il primo conflitto mondiale. Ora arriva il bello di questo giro, a ricompensa delle fatiche sostenute fin qui. Si scende lungo tutta la cresta per una lunghezza di 4,5 km con continui sali scendi pochi i tratti non ciclabili da fare ha spinta per riguadagnare quota. Fino alla Croce dei Lebi.

Dalla Croce si riparte con un breve tratto in portage fino a incrociare il sentiero che conduce in leggera salita al Rifugio Bassano Q1750 m.

Sulla cresta sei Monti Solaroli
Sentiero in Cresta.

Rifugio Bassano sulla via del ritorno

Dal rifugio non resta che ritornare al nostro punto di partenza attraverso la mulattiera denominata Sentiero CAI 105. Con una lunghezza di 9 km si perde quota rapidamente fino, al Santuario della Beata Vergine del Covolo.

Dal luogo di culto si scende su asfalto per via Solaroli fino a intercettare Via Europa che conduce a Possagno nostro punto di partenza.

Monti Solaroli Sentiero CAI 105
Come si presenta il Sentiero CAI 105.
DistanzaDislivello positivo
Km 46m 2035
Difficoltà tecnicaDislivello negativo
Difficilem 2028
Altitudine massimaTempo impiegato
m 173510:00:00
Altitudine minimaTipo di percorso
m 227Anello
Dati rivelati con Garmin eTrex 30x, il 2 luglio 2023.

Disclaimer: Per le escursioni in montagna si raccomanda sempre la massima prudenza. L’Autore declina ogni responsabilità nel caso di danni a persone e cose coinvolti percorrendo questo itinerario. Le informazioni qui riportate si riferiscono al giorno in cui è stata eseguita l’escursione.

Mappa creata su Inkatlas.com Copyright OpenStreetMap contributors (openstreetmap.org), OpenTopoMap (CC-BY-SA).

Licenza Creative Commons
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andymcnab4

La vita è come un sentiero montano lungo e, stretto dove è facile cadere o peggio perdersi...

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