Cima Portule, Forte Vezzena, Sentiero in cresta CAI 826-209-205

Cima Portule (Monte Kempel)

Il Portule è una dorsale, situata nella parte Nord occidentale dell’Altopiano di Asiago. Non facile da raggiungere per un comune rider. Scopo di questo giro è cavalcare l’intera cresta, che dal Portule arriva al Forte Vezzena.

Avvertenza

Il percorso che qui viene descritto, rientra nella branca del ciclismo montano identificato con il termine di Cicloalpinismo. Se non siete avvezzi a tale disciplina, astenetevi dal percorrere questo itinerario. Lungo il percorso sono presenti tratti dove bisogna spingere e portare la Mountain Bike.

Punto di partenza

Mettetevi comodamente in sella perché nella prima parte di questo percorso ci sono 19 km di strada con pendenze irrisorie. La scelta per questo itinerario, non poteva che ricadere sul parcheggio antistante l’Hotel Vezzena sito sull’omonimo Passo.

Nella prima parte del percorso, percorriamo quello che in questa zona, viene identificato come giro delle Malghe. Su strada asfaltata lungo 7,5 km immersa nel bosco di abeti. Come primo punto d’interesse storico. Dopo appena 1,5 km troviamo i ruderi del Forte Busa di Verle. La strada prosegue nel bosco in leggera salita fino alla Malga Marcai di Sopra. Dalla malga la strada diviene una dolce discesa fino al punto di confine fra il Trentino e la regione Veneto.

Cima Portule: Giro delle Malghe
Come si presenta la strada denominata: Giro delle Malghe.

Erzherzog Eugen Straße

Dal confine regionale, il fondo diviene sterrato compatto con una dolce salita fino alla bivio Malga di Porta Manazzo. Dalla biforcazione ora il percorso prosegue in discesa per 1,6 km sempre su sterrato passando per il Rifugio Val Formica. Dal rifugio ritorniamo su asfalto per un chilometro fino al parcheggio Malga Larici di Sotto. Dalla Malga per mezzo della Erzherzog Eugen Straße nome della strada sterrata lunga 5,5 km. Inizia cosi l’ascesa per Bocchetta Portule, sul finire la sterrata e resa impegnativa causata dal fondo molto mosso.

Cima Portule: Vista sul dorsale di Cima Portule dalla Malga Larici di Sotto
Vista sul dorsale di Cima Portule dalla Malga Larici di Sotto.

Cima Portule l’ascesa

Grazie alla Erzherzog Eugen Straße giungiamo alla Bocchetta Portule. Da questo punto inizia il sentiero CAI 826. Lungo 3,5 km che corre lungo tutta la Cresta fino a Cima Portule Q2310 m dove a segnare la vetta troviamo una Croce di Ferro.

Vista sulla Croce di Cima Portule.

Sentiero CAI 826

Il sentiero in cresta rappresenta una delle prove difficili di questo percorso. Qui dipende molto dalle proprie capacità atletiche. Lo si affronta con una combinazione di tratti pedalati nei punti dove il fondo lo consente. E si prosegue con punti ha spinta e, in portage dove meno ciclabile. Nella prima parte si pedala tranquillamente per 300 m circa, tra vegetazione composta principalmente da mughi. Dopo questo breve tratto troviamo la prima di tre salite impervie che richiedono il portage per non più di 20 m.

Primo punto del sentiero CAI 826 dove è richiesto il portage.

Superato il primo dei tre punti in portage torniamo a pedalare dove il sentiero corre su manto erboso. E spingere dove il sentiero è meno ciclabile.

Cima Portule: Sentiero CAI 826 parte pedalabile
Sentiero CAI 826 parte pedalabile della cresta.

Tutto il sentiero in cresta lo si affronta in questo modo. Poco prima di giungere alla cima. Il sentiero diviene esposto sul fianco sinistro, niente di estremo. Guarda l’immagine qui sotto.

Sentiero esposto prima della cima.

La lunga cavalcata in cresta, Sentiero CAI 826, 209, 205

Siamo finalmente giunti nella parte più impegnativa di questo itinerario. Il sentiero CAI 826, 209 e 205 percorso che corre lungo tutta la cresta che va da Cima Portule fino a Cima Vezzena. Lungo 10 km mette a dura prova le nostre capacita di resistenza, le salite si affrontano ha spinta e, con portage. Mentre le discese sono molto disarmanti da punto di vista tecnico. Sentieri ricchi di radici e rocce sporgenti.

Vista sulla cresta: In alto a sinistra poco visibile Cima Vezzena, punto di arrivo.

Il ripido Sentiero CAI 826, 209

Partendo dalla Cima dopo pochi metri troviamo il Monte Kempel. Dove inizia la parte più ripida del sentiero 826. Il fondo non consente una discesa in sella, si procede portando la bici in spalla per 400 m. Superato questo pezzo si torna in sella, su fondo molto difficile, causa materiale instabile fino a Porta Renzola.

Parte ciclabile del Sentiero 826 in discesa, verso porta Renzola.

Dalla Porta Renzola si riprende in portage sul Sentiero CAI 209, per guadagnare di nuovo quota. La salita non è resa facile a causa della presenza di grossi rami secchi su ambo i lati del sentiero. Recuperato quota si rimonta in sella destinazione Bocchetta Larici, passando per Cima Larici.

Dalla Bocchetta montiamo in sella sul sentiero che attraversa una distesa prativa. Prima di raggiungere il bosco, dove con pochi metri di spinta e portage superiamo un punto difficile. Montati in sella riprendiamo a scendere su sentiero questa volta con fondo compatto fino a Porta Manazzo.

Cima Portule: Vista sul Sentiero prima di Porta Manazzo
Vista sul Sentiero prima di Porta Manazzo.

Cima Mandriolo

Dal Manazzo si riprende a spinge su prato, questa volta per raggiungere Cima Mandriolo con il sentiero CAI 205. Dopo pochi metri ci addentriamo di nuovo nel bosco, qui si riprende a spingere e portare la bici molto di più che in precedenza. Usciti dal bosco si attraversa una grande radura erbosa cosi si giunge a Cima Mandriolo, poco prima della vetta troviamo una Croce di Ferro.

Vista sul sentiero 205 in prossimità di Cima Mandriolo.

Forte Vezzena

Dal Mandriolo si rimonta in sella su sentiero questa volata più ciclabile, perdendo dislivello fino a quota 1780 m. Dal punto più basso non restano che 1000 m circa di salita con portage o ha spinta per raggiungere la Croce di vetta di Cima Vezzena posta sul Forte.

Sulla strada del ritorno

Dai ruderi del Forte Vezzena del primo conflitto mondiale, si ritorna verso il punto di partenza. Per mezzo della strada forestale denominata Cima Vezzena lunga 3 km con fondo molto mosso nella prima parte e rocce sporgenti sul finire. Percorsa la distanza di 3000 m ritorniamo sulla strada delle malghe parte del percorso dell’andata. Per mezzo di questa via raggiungiamo il parcheggio di Passo Vezzena.

DistanzaDislivello positivo
40 km1915 m
Difficoltà tecnicaDislivello negativo
Difficile1915 m
Altitudine massimaTempo impiegato
2296 m09:00:00
Altitudine minimaTipo di percorso
1407 mAnello
Dati rivelati con Garmin eTrex 30x, il 3 ottobre 2023.

Disclaimer: Per le escursioni in montagna si raccomanda sempre la massima prudenza. L’Autore declina ogni responsabilità nel caso di danni a persone e cose coinvolti percorrendo questo itinerario. Le informazioni qui riportate si riferiscono al giorno in cui è stata eseguita l’escursione.

Mappa creata su Inkatlas.com Copyright OpenStreetMap contributors (openstreetmap.org), OpenTopoMap (CC-BY-SA).

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Monte Alpi

Monte Alpi

Il Monte Alpi, con le sue due cime gemelle Cima Pizzo Falcone e Monte Santa Croce, con soli 7 metri di differenza. La sua caratteristica cuneiforme, che lo fa emerge in modo brusco nella valle. Sulla sommità una lunga cresta, luogo invitante per una discesa su due ruote.

Avvertenza

Il percorso che qui viene descritto, rientra nella branca del ciclismo montano identificato con il termine di Cicloalpinismo. Se non siete avvezzi a tale disciplina, astenetevi dal percorrere questo itinerario. Lungo il percorso sono presenti tratti dove bisogna spingere e portare la Mountain Bike.

Punto di Partenza

L’inizio di questo giro parte da Frusci frazione di Castelsaraceno (PZ). Esattamente sulla strada provinciale 19. Adiacente alla struttura del disco bar L’Albero, ormai in completo abbandono. Dove a sinistra del locale troviamo uno piccolo parcheggio. Montati in sella percorriamo la provinciale in direzione Cogliandrino per 1,2 km. Sullo sfondo una pala eolica ci guida. Giunti in prossimità della pala svoltiamo a sinistra, si continua su asfalto per altri 2 chilometri circa, lungo la strada c’è una fontana, oltrepassata la fontana il percorso diviene sterrato.

Monte Alpi, visto dal punto di partenza
Monte Alpi, visto dal punto di partenza.

Malboschetto, Rifugio La Faggeta

Lasciato alle nostre spalle il noioso asfalto. Su strada sterrata giungiamo in località denominata Malboschetto, dove è presente una fontana, con annessa area picnic. La sterrata in leggera salita passa sotto faggi secolari, fino al rifugio La Faggeta. Dal Rifugio la strada sterrata prosegue in discesa fino alla strada provinciale ex SS 104 di Sapri, dove troveremo un cancello, che segna l’ingresso di Malboschetto.

Rifugio La Faggeta.
Rifugio La Faggeta.

Pesce Fossile

Superato il cancello che delimita il bosco di Malboschetto, ritroveremo l’asfalto. SP ex SS 104 di Sapri. Percorriamo la provinciale per circa 2 chilometri passando per Contrada Iannazzo, a questo punto sulla sinistra troveremo l’inizio della salita per la meta di questo giro Monte Alpi. Ma prima tocca fare un salto al sito del pesce fossile lstioforide. La salita su asfalto non è affatto amichevole ma richiede un po d’impegno fisico, la scalata è resa agevole proprio grazie al manto stradale. Dopo 1,3 km sulla sinistra troveremo un camminamento che porta fino a dove si può osservare su di una lastra di roccia quel che rimane del fossile.

Pesce fossile Istioforide.
Pesce fossile Istioforide.

Piana dei Provini

Dal Fossile resta poco asfalto 300 metri a tenerci compagnia. Allo scadere dei 300 m inizia la strada sterrata lunga 4,5 km con pendenze impegnative dove tira dritto in salita. Mentre concede un po di respiro nei tornati con pendenze più lievi. Giunti in prossimità di Tempa Carlone, la via si addentra nel bosco questa volta la pendenza più docile rende il giro più rilassante grazie anche all’ombra degli alberi. Fino a giungere al bivio Piano dei Provini. A 400 m troviamo il successivo bivio per il sentiero Tra Cielo e Terra.

Bivio per Monte Alpi sentiero di collegamento del Sentiero Tra cielo e Terra.
Bivio per Monte Alpi sentiero di collegamento del Sentiero Tra cielo e Terra.

Monte Alpi, l’ascesa

Dal panello della Piana, si procede verso sinistra, in salita fra le rocce e, fusti di albero con continui sali scendi, non sempre ciclabile. Con quello che viene identificato come sentiero di collegamento Sentiero Tra Cielo e Terra dopo 300 m troveremo un omino di pietra, la nostra meta è sulla destra, mentre il sentiero prosegue dritto fino al Belvedere Giardini dei Loricati.

Inizio risalita in portage.
Inizio risalita in portage.

Dall’omino non restano che 300 m circa di dislivello da fare tutti in portage. Si procede lungo il margine del bosco per pochi metri, poi si inizia a salire a zig-zag per addolcire la pendenza resa anche difficile dal terreno cedevole, fino a sbucare a pochi metri dal punto d’interesse. Dove un cumulo di pietre indica la Cima di Pizzo Falcone.

Cima Pizzo Falcone Q1900, Monte Alpi.
Cima Pizzo Falcone Q1900, Monte Alpi.

Monte Santa Croce

Dalla cima più alta del Monte Alpi, la cresta è ciclabile solo per 30 m, poi si riparte con il portage fino all’avvallamento erboso presente tra le due vette. Dal manto erboso ciclabile in parte, si risale in portage fino a giungere alla seconda meta di questo giro Monte Santa Croce.

Monte Santa Croce Q1883, sullo sfondo Cima Pizzo Falcone.
Monte Santa Croce Q1893, sullo sfondo Cima Pizzo Falcone.

Monte Alpi, “The best single track”

Dal Monte Santa Croce, non resta che godere della meraviglia di questo giro, 600 m di pura cavalcata sulla cresta che corre giù fino a poco prima di Punta del Corvo. Single Track per solo esperti, molto ripido nella parte iniziale più dolce sul finire.

Vista sul single track in cresta, sullo sfondo Punta del Corvo.
Vista sul single track in cresta, sullo sfondo Punta del Corvo.

Non è finita qui, giunti alla fine della cresta in discesa, il sentiero gira bruscamente a sinistra. Dove troviamo pochi metri di difficile ciclabilità ma non impossibile. Superato questo piccolo punto, la discesa riprende a velocità elevate nel sotto bosco per 1,8 km fino al Rifugio Bosco Favino.

Sulla strada del ritorno

Dal parcheggio del rifugio su strada sterrata riprendiamo il percorso in salita. Direzione belvedere, Torrino di Legno. La pendenza in alcuni punti risulta impegnativa costringendo a spinge la bici, per pochi metri. Raggiunto il belvedere una panoramica visuale sulla vallata sottostante, sullo sfondo a fare da cornice il Monte Papa e a destra il Monte Raparo. É ora di fare rientro con una lunga discesa 6,5 km di strada sterrata da prima nel bosco, poi allo scoperto costeggiando le pendice rocciosa del Monte Alpi. Per finire con pochi metri di asfalto fino al parcheggio nostro punto di partenza.

DistanzaDislivello positivo
32,12 km1663 m
Difficoltà tecnicaDislivello negativo
Difficile1663 m
Altitudine massimaTempo impiegato
1889 m08:30:00
Altitudine minimaTipo di percorso
832 mAnello
Dati rivelati con Garmin eTrex 30x, il 4 Settembre 2023.

Disclaimer: Per le escursioni in montagna si raccomanda sempre la massima prudenza. L’Autore declina ogni responsabilità nel caso di danni a persone e cose coinvolti percorrendo questo itinerario. Le informazioni qui riportate si riferiscono al giorno in cui è stata eseguita l’escursione.

Mappa creata su Inkatlas.com Copyright OpenStreetMap contributors (openstreetmap.org), OpenTopoMap (CC-BY-SA).

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